I bagni in acqua fredda
Quanto c’è di vero in questa moda dilagante?
Tra scienza e profonde radici ecco cosa sappiamo sui bagni in acqua fredda
La Storia Antica dell’acqua fredda
Chi la chiama moda non sa di cosa stia parlando, la pratica ha origini antichissime, molto più antiche di quanto possiamo pensare.
L’acqua è certamente uno dei più grandi doni della natura.
Da sempre se ne conoscono le proprietà, ed anche oggi con l’idroterapia.
Anche per la vita religiosa l’acqua ha sempre avuto una profonda importanza, la sacralità di
questo elemento naturale è evidenziata dai tanti usi che se ne fanno, come le abluzioni, le
immersioni, le purificazioni, fino al rito più significativo legato all’acqua che è il battesimo
L’acqua è il simbolo per eccellenza della vita, della rinascita e della purificazione, e per questo è anche talvolta presente nei riti funebri. Incarna il principio femminile, sia per gli aspetti legati alla fertilità, sia per il carattere di elemento liquido, puro, adattabile e ricettivo.
Elemento dalla forza misteriosa, in grado di trasformarsi continuamente, penetrando il suolo e la roccia e nutrendo la terra sotto forma di pioggia. La simbologia dell’acqua è articolata e complessa e cambia a seconda del tipo di acqua: l’oceano, ad esempio, è tradizionalmente visto come una forza o divinità maschile, mentre le sorgenti, vicine alla selva e ai boschi, sono associate a divinità femminili.
Già i padri fondatori della medicina i Greci infatti, che avevano un vero culto del proprio corpo e della sua perfetta forma, il bagno doveva essere freddo, perché fortificava, soprattutto dopo un intenso allenamento.
Nel 1600 I medici dell’epoca cominciarono a consigliare l’immersione in acqua fredda come rimedio per varie condizioni mediche, tra cui reumatismi, malattie della pelle e altri disturbi. Il bagno di ghiaccio era considerato una forma di idroterapia e veniva utilizzato insieme ad altri trattamenti come il massaggio e l’esercizio fisico.
Più tardi nel 1800 si diffuse molto in America e nel nord Europa.
Nel 1800 secolo sono stati elaborati dei raffinati sistemi di terapia con l’acqua, il più celebre dei quali è il metodo dell’abate Kneipp in esso la funzione dell’acqua fredda è fondamentale:
“Sebastiano Kneipp è nato in Baviera nel 1821. Giovanissimo, mentre studiava in seminario, fu colpito da un gravissimo esaurimento. Ormai privo di speranza lesse un libretto contenente indicazioni su come curarsi con l’acqua, e incominciò a seguire quei consigli. Pur essendo inverno iniziò a praticare immersioni due o tre volte la settimana nelle acque gelide di un vicino fiume. Ciò che non poterono le medicine lo fece il fiume! La salute del seminarista tornò a rifiorire cosicchè potè terminare gli studi teologici e ricevere l’ordinazione sacerdotale.
Parroco mise la sua esperienza idroterapica a beneficio dei parrocchiani, ma presto la sua fama crebbe a tal punto che da ogni parte venivano per curarsi, egli diceva: ” …quando facciamo il bagno nell’acqua fredda, il nostro organismo prima reagisce restringendo i vasi capillari e richiamando il sangue all’interno; ma poi subito avviene una seconda reazione: aumenta la circolazione e il sangue appena formato e caldo viene mandato all’esterno; alla prima sensazione di freddo pungente segue subito un senso di calore e di benessere, che perdura anche quando il bagno è finito.
Ma oltre che la circolazione, l’acqua fredda stimola anche l’ossigenazione ed il ricambio, favorendo l’eliminazione dei residui tossici (azione di disintossicazione). Poi l’acqua fredda rinvigorisce tutto il corpo ed ogni sua parte (vasi sanguigni, visceri, muscolo cardiaco, ecc.) rendendo il corpo stesso refrattario alle malattie, al freddo, al caldo, alla fatica ed allo stress […]
Aumentando la secrezione gastrica e la peristalsi intestinale, migliora la digestione […] Invece
uscendo dall’acqua calda i pori della pelle dilatati lasciano sfuggire una grande quantità di calore
con pericolo per la nostra salute. L’acqua calda, se usata troppo a lungo o troppo frequentemente
indebolisce ed infiacchisce l’organismo umano, aprendo perciò la via a molte malattie. Proprio come fanno i vestiti ed i letti troppo caldi, o l’eccessivo riscaldamento nelle abitazioni. Se usata a lungo, l’acqua calda mette a dura prova il sistema cardio-circolatorio, indebolisce i vasi sanguigni
provocando le varici. Chi adopera sempre e soltanto acqua calda, è soggetto facilmente a
raffreddori, bronchiti e ad ogni forma di dolori reumatici, patisce il freddo, il caldo ed ogni più
piccolo sbalzo di temperatura….”
In epoca vittoriana, la “cura dell’acqua fredda”, che consisteva essenzialmente nel fare bagni freddi, era in voga come vera e propria cura medica. Veniva spesso prescritta come antidolorifico, contro l’insonnia o in caso di salute cagionevole.
Nel 1849, Charles Darwin dichiarò d’esser stato “perfettamente curato” da un malessere generale con attacchi di vomito dopo aver seguito la cura dell’acqua fredda. Questa prevedeva di immergersi ed esfoliarsi la pelle nella locale sorgente d’acqua, ritenuta la più pulita e pura d’Inghilterra.
Se non ci limitiamo all’Europa troviamo queste pratiche anche in Giappone, infatti essi utilizzavano l’immersione in acqua fredda come parte della loro medicina tradizionale, ritenendo che avesse benefici terapeutici, abbinandoli a meditazione, respirazione.
Nel Buddismo è nel contesto delle pratiche spirituali volte a purificare la mente e il corpo. In alcune tradizioni, ad esempio, i praticanti si immergono in acqua fredda per purificare il corpo e la mente e come simbolo dell’impermanenza delle sensazioni fisiche
Da questo è facile capire come, chi si “appropria” di essere stato il precursore di questo sistema, forse o non conosce la storia, o è interessato ad altro.
L’acqua fredda anche solo a logica, è sempre stata presente nella vita di ogni essere umano su questa terra, sono ancora nella mia memoria i racconti di mio padre, Ferdinando Menconi, classe 1943, che da piccolo, con il cugino, anche d’inverno si lavava fuori al pozzo.
Ad oggi in Italia la persona riconosciuta legalmente all’utilizzo della idrochinesiterapia è il massoterapista, arte ausiliaria sanitaria. Il motto “salus per acquam” è alla base di questa figura professionale che ha antiche origini nei laboratori termali.
Le nostre abitudini moderne
Gli agi del mondo moderno da un lato, ci permettono di vivere comodi, ma la questione forse ci è un po’ scappata di mano.
Temperature sopra i 20° nella camera da letto, alterano il sistema nervoso ed il sonno profondo, lavori negli uffici, in estate al freddo dei condizionatori, in inverno al caldo, alterano il sistema nervoso rendendolo incapace ad adattarsi alle reali necessità.
Siamo sempre più comodi, troppo comodi, stiamo lentamente diventando incapaci di adattarci, per questo per quanto coperti, abbiamo sempre più freddo.
“Sappiamo che le temperature più fresche favoriscono il sonno profondo“, spiega Christine Blume, scienziata del sonno dell’università di Basilea, in Svizzera. Quando la nostra capacità di regolare la temperatura corporea è compromessa dal calore eccessivo, non riusciamo a raggiungere la fase di sonno profondo, aggiunge Blume, “e se il sonno profondo viene a mancare, semplicemente non ci riposiamo“.
Dormire con massimo 19 gradi, esporsi a brevi periodi di freddo, (doccia, immersioni) nel rispetto delle proprie sensazioni, fare terapia respiratoria personalizzata, muoversi con un’attività giusta, nell’ora giusta, è il miglior modo per mantenere il nostro corpo capace.
Se non partiamo da modulare il sistema nervoso attraverso i ritmi circadiani, la modulazione dei pensieri ricorrenti, se non partiamo dallo stato infiammatorio, tutto ciò che ci interessa ottenere nella vita, performance, dimagrimento, prevenzione, salute, benessere, diventerà un percorso disregolato, non duraturo, e spesso di immensi sacrifici.
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Cosa dice la Scienza Moderna
Dai tempi antichi ad oggi, questa pratica è sempre stata utilizzata, sia da sola, sia in alternanza con bagni di calore come sauna e bagno turco.
Da poco la scienza moderna, (o meglio gli scienziati, un po’ restii al cambiamento, che arrivano con un po’ di ritardo su ciò che empiricamente, con l’arte sublime della pratica e dell’intuizione, si comprende con l’esperienza e l’acume di menti che amano esplorare) si è avvicinata allo studio di cosa accade al corpo in acqua fredda.
Ma partiamo dal padre e scopritore dello stress e delle sue risposte: I segnali di stress fisico (come caldo o freddo) o di stress psicologico innescano gli stessi meccanismi di risposta (Selye, 1976).
Quindi sappiamo dal 1976 che psiche e soma, non solo sono strettamente connesse ma hanno gli stessi sistemi di risposta. Ricordate come l’abate Kneipp abbia curato il suo esaurimento nervoso con l’acqua fredda?
Chi mi segue, sa che sostengo da sempre: “quando la mente è in frenesia, il corpo tende a fermarsi, quando il corpo è in frenesia, la mente è ferma.”
La frase basterebbe per capire, come per uscire da ansia e pensieri ricorrenti, sia fondamentale imparare a capire come funzioniamo, rispettare i nostri bioritmi e dedicarci a noi, con la giusta strategia di movimento per “bloccare” letteralmente il loop di risposta emotiva, in alternativa, l’immersione in acqua fredda o la doccia fredda, in tempi brevissimi sono in grado di modulare questa risposta.
Quando siete in periodi di preoccupazione, ansia, impegni frenetici sul lavoro dovete imparare la giusta strategia per modulare lo stress, o soccomberete, prima inizierà una scarsa qualità di vita, poi arriverà la malattia.
Alla luce dei mie studi sul sistema nervoso e le sue risposte, sull’analisi del corpo e le sue risposte adattative, l’acqua fredda, il movimento ed il respiro, sono i 3 sistemi più potenti e rapidi, di modulazione dello stress, incremento della capacità di risposta allo stesso, incremento dei margini di adattabilità agli inconvenienti della vita.
Ma queste sono mie deduzioni quindi cito la scienza: “Questa risposta all’acqua fredda può aumentare le prestazioni dell’organismo per far fronte allo stress percepito e proteggersi, e cerca inoltre di imparare dalle informazioni per affrontare in modo efficiente situazioni simili in futuro (Godoy et al., 2018; Ulrich-Lai & Herman, 2009). dato che l’esposizione allo stress non è né troppo lunga né troppo intensa (Le Bourg, 2020). E’ plausibile che sperimentare una classe di stress (ad esempio, lo stress fisico come attività motoria ed acqua fredda) possa supportare la gestione di istanze future dell’altra classe (ad esempio, lo stress psicologico)”
Attenzione ne troppo lunga ne troppo intensa! Ecco perché fondamentale personalizzare
Se vi allenate troppo!
Se vi esponete troppo al freddo!
Se respirate forzando la respirazione per troppo tempo!
Senza conoscere la vostra capacità di risposta del sistema nervoso, senza essere modulati, senza conoscere le giuste e delicate tecniche di esposizione, movimento, respiro, il rischio è di disregolare e peggiorare le capacità adattative di risposta. Per questo serve misurare, comprendere imparare per gradi.
“Un moderato impatto stressante, produce effetti positivi sul sistema immunitario e sull’adattamento, mentre elevati livelli di stress hanno l’effetto opposto (Calabrese & Baldwin, 2003; LaVoy et al., 2011; Mattson, 2008; Stebbing, 1982), suggerendo una relazione a forma di U inversa tra stress ed effetto di supporto. Queste dosi moderate consentono un adattamento e, quindi, migliori risposte allo stress futuro (Calabrese & Agathokleous, 2022; Le Bourg, 2020; Schirrmacher et al., 2021).”
La ricerca mostra che lo stress ormetico (stimolazione dose/risposta ndr) indotto attraverso docce e bagni (ad esempio, balneoterapia e idroterapia, entrambi i quali possono essere brevemente descritti come interventi terapeutici che utilizzano l’acqua) produce effetti attenuanti sull’infiammazione e ulteriori esiti legati allo stress (Gálvez et al., 2018)
Come risultato dell’ormesi, viene stimolato il sistema nervoso simpatico (LaVoy et al., 2011); una parte del sistema nervoso che è tipicamente considerata una parte autonoma e inaccessibile alla manipolazione volontaria
Se a questo abbiniamo una respirazione, che sia davvero su base scientifica, come il Breath Test che stimoli ossido nitrico, che moduli, le giuste componenti di risposta e vasodilatazione, se utilizziamo sistemi avanzati e rapidi di modulazione del respiro, è facile comprendere che potenza di risposta al benessere, impensabile con ogni altro metodo, si possa avere. – clicca qui per approfondire il respiro –
Come nasce Live Your Depth
Nasce da un percorso personale, in ambito antiaging e antistress, per armonizzare l’attività fisica, pilastro primo del benessere, con il respiro, la chiave esistenziale tra mente e corpo, la nutrizione, il cibo come emozione, e la meditazione, il tornare a noi.
Nasce da un percorso, che fino a qualche anno fa, mi vedeva far la doccia calda anche in estate, aspetto che mal si regolava con le mie conoscenze sul sistema nervoso e la modulazione dello stesso, nel rispetto dei bioritmi circadiani.
Così ho sperimentato, e non è stato facile, anzi direi fallimentare, non mi piacevano gli approcci che trovavo.
Non cercavo esaltazione, ego, non mi piaceva ciò che sentivo sul respiro, in contrasto con le più avanzate ricerche che ben conosco.
Non mi piaceva l’approssimazione di chi nella vita ha sempre fatto altro e si inventa dopo qualche corso.
Perché vedete l’acqua fredda, apparentemente è così banale, se vogliamo, ma in realtà, richiede tecnica e conoscenza, per farlo bene. Conoscenza delle risposto innate del sistema immunitario, del movimento, del respiro.
Usando quelle tecniche non riuscivo, e così ho approfondito, provato, testato, valutato le risposte dei vari sistemi nervosi, ho integrato ed ho capito come fare!
In poco tempo sono passato dalla doccia calda in estate, cosa che se mi va faccio ancora, nessun estremismo nel metodo, a fare il bagno per 5′ sotto il ghiaccio del lago Pranda.
Questi 4 elementi sono integrati dalla terapia in acqua fredda, di cui mi occupo come massoterapista, per permettere a chiunque, di incamminarsi verso il proprio massimo potenziale.
Antiche radici e la più moderna ricerca scientifica uniti per vivere il reale benessere, fatto di prevenzione primaria, consapevolezza ed esplorazione.
Tutto questo oggi è #liveyourdepth un corso unico, fatto in collaborazione con altre 3 professioniste, per entrare nella tua profondità puoi leggere QUI alcune indicazioni e le recensioni del primo corso svolto, ma non aspettarti troppe spiegazioni, perché per vivere la propria profondità, serve uscire dagli schemi abituali, ad aprirsi all’esperienza…
Francesco Menconi
Ciao, sono Francesco Menconi... Nella mia attività quotidiana di Health Trainer ed esperto in metodologie Antiaging & Antistress, cerco innanzitutto di far innamorare le persone del loro corpo, attraverso la comprensione di sé che passa anche attraverso il movimento, perché solo vicini al corpo è possibile trovare il vero benessere... Mi piace scrivere per condividere quel poco che so su questo miracolo chiamato corpo umano.. Ho scritto 4 libri, i più importanti: "Ama il corpo tuo come te stesso, vivi circadiano" che ha venduto oltre 4800 copie ed il mio nuovo libro uscito a Dicembre 2021 "Accidia, dall'esistere, all'essere" Se ti va, scrivimi i tuoi pensieri lasciandomi un tuo commento...