Verso la naturalità

Verso la naturalità

 

Attraverso l’obbligo non ho mai visto sorgere la comprensione, attraverso il devo, mai il gusto. Dove nasce la cultura del corpo.

Attraverso la coercizione e la disciplina spesso insorge solo il convincimento, quella che per molti è un opera di discernimento, nella realtà è solo una privazione del Sentimento, dell’espressione prima dell’arte naturale del Movimento.

A fare la differenza in tutto questo è la Sanità Mentale, la salute del pensiero, della Logos illuministica, che se manca alla base come naturale evoluzione ed adattamento, sfocia nella compensazioni più assurde del dolore, spesso nel nome stesso della vita.

Ancora mi stranisco al cospetto “del Morire per rinascere”, non mi torna con la vita…

Mi stranisco al cospetto di “lo farò perché è la mia Volontà che lo vuole”, come se il fine giustificasse davvero il mezzo, laddove il prezzo da pagare fosse il proprio corpo, come se il suo prezzo pagato non fosse un prezzo, come se si piegasse, da oggetto, al volere di un sublime pensiero, a mio avviso, solamente malato.

La cosa che ancor più mi stupisce è come tutto sia così accettato come normale, quando invece è solo un condizionamento sociale, culturale, imposto, come la campanella del cambio dell’ora, per “abituare” ai ritmi delle catene di montaggio coloro che avrebbero solo dovuto “sapere” anziché comprendere e discernere.

Così dalle scuole nate storicamente solo per divulgare la cultura cattolica, dai primi dell’anno mille sino all’epoca fascista.

Chiesa e scuola laica si fusero sotto i dettami di Giovanni Gentile, qualcosa mi sfugge di come mai la “cultura” fosse solo quel tipo di cultura, l’etica e la morale fossero considerate giuste e buone solo se funzionali al controllo del popolo.

Perché nasce proprio lì con l’idealismo, quell’insoddisfazione culturale che abbiamo al cospetto con la realtà.

L’idealismo in filosofia è una visione del mondo che riconduce totalmente l’essere al pensiero, negando esistenza autonoma alla realtà fenomenica, ritenuta il riflesso di un’attività interna al soggetto.

E’ forse da qui che  nasce il qualunquismo come rifiuto stanco e dissacrante di questo concetto di una realtà sbagliata, di un pensiero razionale e rigoroso, di una morale “perfettista”, impossibile da realizzarsi nella vita vera?

Una vita vera splendidamente influenzata (o “turbata” agli occhi di chi vorrebbe imporre il controllo di pochi su molti) da emozioni, pulsioni, desideri, sensi, sogni?

E’ da qui che il corpo inizia storicamente a pagare, da sempre per essere stato considerato per centinaia d’anni come l’apparenza del desidero, e quindi chiuso, nascosto, fonte e stimolo primo del peccato?

Il corpo è usato a mezzo, inutile mezzo che per sua fallace natura, non permette la realizzazione dell’ideale, intralcio, pesante fardello, da piegare alla volontà?

E ve ne sarebbe ancora di cui parlare, del perché la cultura nel provare nasce e si accende, e del perché nel voler piegare e definire, obbligare e disciplinare si perde nel credo, nel dolore, nel pensare che prima o poi vincerà su tutto.

Storicamente da qui, culturalmente da qui nascono i problemi con il corpo ed il suo sentire, e sarà un fantastico lavoro per ricostruire il tutto partendo dal respiro, versa la sua Naturalità.

 Autore: Francesco Menconi

Francesco Menconi

Ciao, sono Francesco Menconi... Nella mia attività quotidiana di Health Trainer ed esperto in metodologie Antiaging & Antistress, cerco innanzitutto di far innamorare le persone del loro corpo, attraverso la comprensione di sé che passa anche attraverso il movimento, perché solo vicini al corpo è possibile trovare il vero benessere... Mi piace scrivere per condividere quel poco che so su questo miracolo chiamato corpo umano.. Ho scritto 4 libri, i più importanti: "Ama il corpo tuo come te stesso, vivi circadiano" che ha venduto oltre 4800 copie ed il mio nuovo libro uscito a Dicembre 2021 "Accidia, dall'esistere, all'essere" Se ti va, scrivimi i tuoi pensieri lasciandomi un tuo commento...

2 thoughts on “Verso la naturalità

  1. Nicola

    Caro fra, sono d accordo con te..prima o poi ti farò leggere la mia tesi di laurea del 2011, forse troppo olistica ma che cerca di ridare al corpo la sua giusta dimensione di insieme, unità corpo-mente.
    Il morire x rinascere, il primitivo culto della fenice,della metempsicosi, del karma lo si può applicare ad ogni “rivoluzione”. Ovviamente si spera sia un risveglio personale, diventando consapevoli dei condizionamenti in cui siamo immersi. Anche i greci alla fine qualche colpa ce l hanno 😉

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    13 Marzo 2014 at 16:30 Reply
    • Francesco Menconi

      Caro Nicola, aspetto di leggere la tua tesi di laurea, sperando anche che tu voglia condividerla, in tutto o in parte, anche sul sito http://www.fksclub.it o in academy.fksclub.it dove sei autore autorevolissimo… i tuoi contributi potranno essere utili a chi voglia intraprendere un percorso verso la naturalità….

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      13 Marzo 2014 at 18:27 Reply

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